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Appello per la separazione delle carriere e la riforma in senso uninominale del Csm

Redazione mercoledì 3 Luglio 2019
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Sono passati venti anni dalla riforma costituzionale condivisa dell’articolo 111 della Costituzione sul giusto processo.

In uno dei passaggi chiave il testo vigente recita: “Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale.”  E’ evidente che se il giudice deve essere terzo la sua carriera non può essere unica rispetto ai magistrati del pubblico ministero, che costituiscono una parte.

 

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Non c’è nessun argomento ragionevole, specie dopo quella riforma del 1999, per cui il principio liberale della separazione dei poteri, con la conseguente separazione in due del Consiglio Superiore della Magistratura, debba essere rifiutato.

Non lo è soprattutto l’argomento principale, quello per il quale i magistrati del pubblico ministero dovrebbero per questa sola innovazione essere dipendenti dal Governo o comunque dal potere politico. L’unica proposta che può comportare questo rischio è quella di affidare alla maggioranza pro tempore la determinazione delle priorità dell’azione penale che va per questo respinta, trovando soluzioni diverse al problema obiettivo di trasparenza e di responsabilità delle scelte che si operano.

A ben vedere il rifiuto della separazione dei poteri ha alla radice, al di là degli argomenti sovrastrutturali, solo l’intento di mantenere un obiettivo squilibrio tra i poteri dello Stato e all’interno dell’odine giudiziario.

Il centrosinistra riformista non può, in nome di uno squilibrio futuro del tutto ipotetico, agire come se non ce ne fosse uno presente e ben evidente.

Peraltro, al netto della separazione dei due Csm, non c’è alcun bisogno di interventi di revisione costituzionale, per introdurre la separazione è sufficiente una legge ordinaria.

 

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Quanto al sistema elettorale  oggi per il Csm unico e domani per i Csm separati, una volta visti tutti i difetti dovuti all’elezione con preferenza unica in collegio nazionale, non esistono argomenti convincenti per non scegliere il sistema esattamente opposto, quello del collegio uninominale, che valorizza al massimo le persone rispetto alle appartenenze.

Il numero ristretto di eligendi è tale da escludere in radice che si manifesti il difetto opposto, quello della dipendenza da logiche micro-territoriali.

Non c’è invece nessuna ragione per scegliere confusi sistemi misti (nella confusione prosperano comunque le oligarchie) né per andare a forme di sorteggio, tutte comunque precluse dall’articolo 104 della Costituzione che parla di elezione, e che delegittimerebbero ingiustamente la capacità di scelta dei giudici e dei magistrati del pubblico ministero.

 

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In ultimo, una proposta di riforma non delle leggi, ma dei comportamenti: i due CSM saranno tenuti a procedere – nella assegnazione degli incarichi – seguendo rigorosamente l’ordine cronologico, immediatamente dopo l’intervenuta vacanza.

 


Primi firmatari:

  • Enrico Morando
  • Stefano Ceccanti

 

Vittorio Ferla, Mario Rodriguez, Marco Taradash, Claudio Leporelli, Luciano Pizzetti, Danilo Paolini, Roberta D’Angelo, Giorgio Armillei, Mario Raffaelli, Luca Diotallevi, Marco Leonardi, Tommaso Nannicini, Enza Bruno Bossio, Massimo Negarville, Ivan Scalfarotto, Alessandro Maran, Giovanni Cominelli, Alberto De Bernardi, Massimo Ferlini

Massimo Gaggini, Ivana Properzi, Stefania Aleni, Elia De Carli, Lucia Del Giudice, Raffaella Rojatti, Maria Aurora Ines d’Auria, Carlo Tanara, Sara Bodon, Emiliano Liberati, Giuseppe Punturiere, Maria Francesca Mammoliti, Gianni Lanzi, Paolo Bonini, Cristina Favati, Gianpiero Piva, Fabrizio Antognoli, Sandro Canaccini, Valter Padovani, Paolo Massarelli, Graciela Cesari, Matteo Maria Reale, Pietro Giordano, Ornello Stortini, Elena Monzi, Alessio Bonetto, Giovanni Calesini, Marco Esposito, Euro Perozzi, Gianni Santamaria, Maura Montevecchi, Cristiano Toncelli, Silvana Agueci, Rosaria Pattera, Alder Tonino, Maria Cristina Tonolli, Primo Vicentini, Giovanna Nuvoletti, Franco Brumana, Stefano Righi Riva, Paolo Franco Comensoli, Mariluci Clementi, Paola Bernardi, Maria Rosaria Negrini, Piero Ginesi, Giannantonio Radice, Ubaldo Bonotti, Franco Benaglia, Edite Moscatelli, Giorgio Vascotto, Luigi Gravagnuolo, Alessandra Finetti, Basilia Carta, Federico Cancarini, Catia Baldetti, Maurizio Andorlini ,Cesare Bellocchio Brambilla, Paolo Farinati, Giorgio Varaldo, Simonetta Pellegrini, Mauro Caliendo, Manuelita Mancini, Nicola Landucci, Alessandro Ferrari, Marina Calamo Specchia, Giovanni Sandri, Roberto Tagliavia, Alessandro Cherubini, Danilo Sardella, Giampaolo Gorini, Piergiorgio Cherubini, Alberto Galanti, Lucia Fattori, Nicola Favati, Giovanni Celenta, Bernardo Bonetti, Franco Nicolodi, Massimiliano Giannocco, Angelo Pianegiani , Edoardo Breccolotto, Mario Antonio Gambacciani, Antonio Da Re, Davide Mignone, Giovanni Gruppo, Massimo Cocco, Stefano Sabino, Gino Fantozzi, Domenico Grande, Antonio Pinelli, Enrico Bono, Marina Renieri, Maria Pipino, Francesco Saverio Portelli, Giosuè Mignogna, Daniela Gasparini, Massimo Di Braccio, Giampaolo Gorini, Pier Enrico Pompili, Alessandro Molinario, Domenico Viola, Antonio Pinelli, Alessio Andrej Caperna, Valeriano Giambitto, Beniamino De Nardis, Anacleto Federico Melis, Mauro Bosi, Gabriella Ziliani, Luigi Brossa, Gabriella Spiga, Gabriele Petrone, Francesco Caroli, Francesco Alimena, Domenico Crescente, Alberto Arrighini, Luigi Sedda, Vincenzo Gaudiano, Giuseppe Trevisani, Daniela Cavallotto, Raffaele Sibilio, Gianfranco Macrì, Emilia Magnarelli, Giuseppina Sabatino, Luciana Tartaglia, Andrea Zancan, Vincenzo Cimino, Patrizia Centi, Angelo Bonanni, Ranieri Bizzarri, Graziano Moro, Francesco Betti, Vera Corso, Andrea Leonardo Virgilio, Maura Manghi, Vincenzo Caciulli, Fernando Blanda, Federico Giacomozzi, Amedeo Barletta, Andrea Parodi, Oreste Picari, Roberto Molinari, Paolo Massarelli, Marina Flaibani, Giulio Alocchi, Angelo Zappoli, Antonio Nicosia, Francesco Ripepi, Giuseppe Ficcaglia, Gino Fantozzi, Luigi Gastoldi, Simone Pinori, Gaetano Tosi, Ruggero Morelli, Otilia Spencer Lopes, Enzo Musolino, Donata Baldi, Bianca Patrussi, Francesco Iannaccone, Gianfranco Cestrilli,Giampaolo Scoppa, Renata Stortini, Vera Boari, Salvatore Piccione, Cesare Cerea, Maurizio Agliata, Claudio Negro, Ernesto Mostardi, Silvio Cianfrone, Stefano Carnevali, Aldo Amoretti

 


 

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2 Commenti

  1. Sergio giovedì 4 Luglio 2019

    Bene, cosi magari il centro sinistra si desta dal torpore ed il pd comincia a capire cosa significa lavorare ad un nuovo progetto per il paese.
    Io farei analogo appello per una proposta di legge sull’ accoglienza in linea con le politiche di Minniti

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  2. Antonio Nicosia giovedì 4 Luglio 2019

    Aderisco

    Rispondi

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