Sotto il titolo “Benvenuti nel mondo di Trump”, l’
Economist sottolinea l’isolazionismo di Trump e la sua scarsa enfasi sui valori democratici, scrivendo: “Senza l’interesse personale illuminato americano come principio organizzativo, per i bulli si aprirà la stagione di caccia. I paesi saranno più in grado di intimidire i loro vicini, economicamente e militarmente, senza paura delle conseguenze. Le loro vittime, incapaci di rivolgersi all’America per ottenere soccorso, saranno più propense a scendere a compromessi o capitolare. Le iniziative globali, dalla lotta al cambiamento climatico al controllo degli armamenti, sono diventate molto più difficili. Trump senza dubbio ribatterebbe che questo è un problema del mondo, non dell’America. Con lui, gli americani possono andare avanti con le loro vite senza il peso delle responsabilità estere. Tuttavia, due guerre mondiali e il crollo rovinoso del commercio negli anni ’30 dicono che l’America non può permettersi questo lusso. Per un po’ di tempo, forse per anni, l’America potrebbe cavarsela bene. Alla fine, il mondo la raggiungerà” (
https://www.economist.com/…/11/06/welcome-to-trumps-world).