Riassumendo ciò che si sa di lui, Jean-Marie Guénois e François Vayne scrivono sul quotidiano francese
Le Figaro che Papa Leone XIV è “un uomo di Dio discreto, quasi timido… Ha scelto il nome Leone XIV in riferimento a papa Leone XIII, deceduto nel 1903, che fu il papa del cattolicesimo sociale. È un religioso agostiniano, discepolo del grande Sant’Agostino, animato da amore e umiltà” (
https://www.lefigaro.fr/…/l-americain-robert-francis…).
Chi conosce il nuovo papa per i suoi anni di lavoro in Perù, dove ha ricevuto la cittadinanza, “ricorda un leader calmo e con i piedi per terra che si sedeva a fare colazione con i suoi confratelli dopo le preghiere del mattino”, scrive Sam Jones del
Guardian (
https://www.theguardian.com/…/robert-francis-prevost…). “Come ha osservato un recente profilo su Crux, Prevost si è guadagnato nel corso degli anni la reputazione di persona laboriosa e dalla ‘influenza moderatrice’ tra i vescovi peruviani ideologicamente eterogenei, un talento che si rivelerà prezioso durante il suo pontificato” (
https://cruxnow.com/…/papabile-of-the-day-cardinal…).
Nel suo primo discorso in Piazza San Pietro, Leone XIV ha enfatizzato l’importanza della pace (
https://edition.cnn.com/…/new-pope-conclave-day-two-05…). Su
U.S. Catholic magazine, Renée Roden scrive: “Nella sua prima apparizione ha dimostrato di saper intrecciare tradizioni antiche e nuove. Si è presentato indossando la tradizionale mantella rossa papale, chiamata mozzetta. Il suo nome risale al XIX secolo, quando l’ultimo Leone XIII scrisse la Rerum Novarum (Sul Capitale e il Lavoro), la celebre prima enciclica della dottrina sociale cattolica. E ha rimarcato che la Chiesa, come discepoli uniti in Cristo, avrebbe continuato a percorrere la via sinodale ‘insieme’, ha ripetutamente sottolineato” (
https://uscatholic.org/…/first-impressions-of-leo-xiv…/).
“Il primo papa americano è arrivato in un momento storico cruciale in cui un presidente americano ha capovolto il mondo. Quindi, è difficile credere che i cardinali non stessero facendo un qualche tipo di dichiarazione politica, anche se i doveri di Leone – in un ruolo che i cattolici ritengono essere quello di rappresentante di Dio sulla Terra – prevalgono sulla politica”, scrivono Stephen Collinson e Caitlin Hu nella newsletter della
CNN (intitolata per l’occasione “Habemus Americanum”).
Leone non è per nulla America First, scrivono i redattori di “Menawhile in America”. “Nonostante sia cresciuto nella Windy City e abbia frequentato la Villanova University di Philadelphia, ha trascorso più di vent’anni in Perù, dove è diventato cittadino naturalizzato. Mentre Trump accumulava miliardi, l’ex Robert Prevost conduceva una vita spartana, coerente con i suoi voti di castità e povertà. Parla diverse lingue ed è degno di nota il fatto che abbia parlato in italiano e spagnolo nel suo primo discorso da pontefice, senza proferire un parola di inglese. Ha anche rivolto un saluto alla sua ex diocesi in Perù”.
“Come spesso accade negli Stati Uniti – proseguono Collinson e Hu -, Leone è già stato risucchiato in un vortice politico. Uno dei suoi compiti più urgenti sarà quello di unificare la Chiesa cattolica americana, divisa a metà su questioni come i diritti LGBTQ e il divieto alle donne prete. I cattolici conservatori probabilmente saranno infastiditi dal fatto che venga visto come una scelta in continuità con il defunto Papa Francesco, che ha criticato le politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump e sostenuto le azioni per combattere il cambiamento climatico. I liberali potrebbero vedere la sua ascesa come una critica al mondo del MAGA”.
“Il presidente Donald Trump ha salutato l’elezione di Leone come un onore per gli Stati Uniti. Quando ne saprà di più sulla dottrina del nuovo papa, la sua posizione potrebbe inasprirsi. Sarà interessante osservare – concludono – come Trump affronterà questa nuova realtà: ora ci sono due figure americane di grande potere issate sul mondo. E non potrebbero essere più diverse per condotta e temperamento” (
https://view.newsletters.cnn.com/…/1746761005347ec0…/raw).
Già senatore del Partito democratico, membro della Commissione Esteri e della Commissione Politiche Ue, fa parte della presidenza di Libertàeguale. Parlamentare dal 2001 al 2018, è stato segretario regionale dei Ds del Friuli Venezia Giulia.
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