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Forum Milano: tante idee per il futuro del Pd

Magda Negri martedì 30 Ottobre 2018
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di Magda Negri

 

Conosco Tommaso Nannicini da tanti anni, uno dei più colti e generosi giovani di Libertà Eguale, e ho seguito con soddisfazione il suo impegno nei governi Renzi, Gentiloni e nelle ultime segreterie del Pd.

Mi sento davvero di ringraziarlo oggi per l’intelligenza con cui ha organizzato il forum di Milano che porta il segno del suo essere grande intellettuale, prima che politico, grande economista e studioso del formarsi delle élite nelle democrazie mature.

Non mi è mai capitato, in tanti anni di vita politica, come giustamente ha sottolineato Martina, di vedere 500/600 persone seguire in religioso silenzio impegnative relazioni di taglio universitario, sullo sviluppo sostenibile, sulle difficoltà dello stato sociale in Europa, sul governo dell’economia per l’Europa, sui rischi in comune verso l’unione sociale e sul Manifesto economico e sociale per la società generativa.

Ci sono stati brillanti interventi politici, come quello di Sanchez, Veltroni e Cacciari, ma il pilastro dell’intero forum (non una conferenza programmatica, un forum focalizzato sulla difesa e lo sviluppo dell’Europa nell’economia e nella geopolitica mondiale) è stato una ordinata esposizione di ipotesi, di analisi sul campo, di ricerche, di visioni possibili per il futuro, gestita da scienziati sociali, non intellettuali organici al Pd, che hanno aperto squarci di riflessioni e di analisi.

La polemica politica sulla lista unitaria o meno alle europee, sul bilancio della nostra fase di governo, mi è parsa materia minore rispetto alle analisi economiche e alle possibilità, pure in un quadro di crescita mondiale ridotta per i prossimi vent’anni, di investire sul sapere diffuso e per tutta la vita di gestire la sostituzione di lavoro indotta dalle nuove tecnologie, di disegnare un’economia sostenibile dal punto di vista nell’equità ambientale e generazionale.

Consiglio a tutti di seguire Radio Radicale o i video messi on line dal Pd, e in particolar modo le relazioni di Enrico Giovannini e di Leonardo Becchetti.

Troveremo risposte traducibili, a livello di governo, per ridare dignità al lavoro e diffondere il benessere ambientale. Visioni interessanti per coinvolgere, in questo grande lavoro di ricostruzione, non solo il sindacato ma anche i cittadini e la società civile, secondo le bella definizione proposta “Siamo tutti convocati”.

Nannicini, insieme a Martina, ci ha proposto un lavoro raffinato, d’avanguardia, inclusivo, come abbiamo visto sintetizzato, il giorno prima, nella bella lettera-manifesto pubblicata su La Repubblica.

Voglio ricordare ancora l’importante lavoro, che avevo sottovalutato, di elaborazione delle 24 mila risposte ottenute in preparazione del forum ed elaborate dal Prof. Leonardo D’Amico, secondo statistiche descrittive.
Il corpo dei dirigenti e dei militanti vuole una politica argomentata, non urlata, competente, a una comune visione del futuro, a una stessa visione del Pd, come corpo unitario che merita una classe dirigente credibile…

A questo punto è lecito chiedersi come queste esigenze saranno soddisfatte da un congresso che si apre con un ventaglio di candidature finora fra di loro piuttosto simili e con due rischi quindi: o la non leggibilità delle proposte politiche e il concentrarsi della competizione solo sulla figura e le caratteristiche dei leaders, o una pappa del cuore finto-unanimistica, e nel concreto fonte di future pratiche spartitorie e correntizie.

Ma su questo non so cosa dire, se non che dipende dalla coscienza e dall’avvertenza di ciascuno di noi.

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