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Genova: che cosa (non) ha detto Toninelli in Commissione

Andrea Ferrazzi lunedì 27 Agosto 2018
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di Andrea Ferrazzi  

 

 

Conclusa la riunione delle Commissioni Infrastrutture Camera e Senato sul vergognoso crollo del viadotto di Genova.
Il Ministro Toninelli ha parlato di tutto ma non ha detto una parola sulle azioni legate alle sue responsabilità nell’azione di Governo.

 

In particolare:

– non ha detto chi eventualmente ricostruirà il viadotto;
– non ha detto nulla sui tempi dell’eventuale ricostruzione;
– non ha detto nulla sulle eventuali opere alternative;
– non ha detto se la Gronda si farà o meno;
– non ha detto nulla sulla proposta di fare del porto di Genova una Zes;
– non ha detto nulla sulle azioni del Governo a sostegno di Genova;
– sulla nazionalizzazione o meno della gestione della rete autostradale ha detto, cambiando radicalmente quanto sbandierato per giorni, che si valuterà “caso per caso”;
– si è dimenticato di dire che il Presidente e un componente della Commissione ministeriale di indagine da lui nominati sono decaduti pochi giorni dopo per incompatibilità;
– si è dimenticato di dire che le concessioni, secondo lui segretate per anni, in realtà erano state già rese pubbliche dal Ministro Delrio quasi integralmente e consegnate integralmente ai deputati e senatori delle commissioni competenti. Infatti il Ministero da lui guidato non ha fatto fino ad oggi alcuna pubblicazione aggiuntiva. Lo hanno invece fatto i concessionari;
– non ha più detto nulla sui finanziamenti che Benetton avrebbe dato al Partito Democratico (forse si è accorto di essersi confuso con i suoi alleati della Lega che, essa sì, ha preso 150.000 €);
– si è dimenticato di dire che la modifica delle concessioni a favore dei concessionari privati è stata votata dalla Lega nel 2008, compreso l’allora membro della Commissione infrastrutture Salvini, con il voto contrario del Partito Democratico.

Genova e il Paese restano in attesa di un Governo che faccia il proprio mestiere.

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