di Danilo Di Matteo
“L’eccentricità” – nel senso del non coincidere con se stessi – di papa Francesco sarà forse la cifra anche dei suoi successori. Eloquente è il caso di Leone XIV. Cardinale statunitense, eppure non l’espressione tipica del cattolicesimo nord-americano. Radici europee e, soprattutto, l’esperienza in Perù, in quell’America latina culla delle Teologie della liberazione.
Mi verrebbe da dire che profetico sia stato il filosofo Giacomo Marramao con la sua opera di un quarto di secolo fa Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione, già nel titolo. Sì, è come se Bergoglio come Prevost fossero “occidentali” di passaggio, in transito. Certo, la chiesa di Roma, come altre, ha sempre dichiarato il proprio slancio universale, il proprio spirito missionario. Poi, però, i fatti dicevano altro; nel senso che non di rado si trattava quasi di un “universalismo (neo)coloniale”. L’attuale vescovo di Roma e il suo predecessore, invece, vedono in una sorta di “meticciato” un tratto costitutivo.
Un “meticciato” anche culturale e teologico, non solo geografico: Ignazio di Loyola, Francesco d’Assisi, Agostino d’Ippona, Tommaso d’Aquino. E ancora: devozione di stampo assai tradizionale e appello all’inclusione, istanze sociali e gradualità del rinnovamento e dell’apertura, compresa quella ecumenica e interreligiosa. Dall’universalismo (neo)coloniale all’universalismo della differenza, come direbbe proprio Marramao.
Si tratta di un meticciato pregno, come è facilmente comprensibile, di aspetti paradossali e di vere e proprie contraddizioni. Proprio questo, però, contribuisce, come dire?, a umanizzare la figura del leader della chiesa di Roma, ponendola accanto ad altre. Una strada precorsa già da Benedetto XVI, a suo modo.
Psichiatra, psicoterapeuta e studioso di filosofia con la passione per la politica. Si iscrisse alla Fgci pensando che il Pci fosse già socialdemocratico, rimanendo poi sempre eretico e allineato. Collabora con diversi periodici. Ha scritto “L’esilio della parola”. Il tema del silenzio nel pensiero di André Neher (Mimesis 2020), Psicosi, libertà e pensiero (Manni 2021), Quale faro per la sinistra? La sinistra italiana tra XX e XXI secolo (Guida 2022), le raccolte poetiche Nescio. Non so (Helicon 2024) e Ombre dell’infinito, figure del Sublime. “Voce di silenzio sottile” (Helicon 2024). È uno degli autori di Poesia e Filosofia. I domini contesi (a cura di Stefano Iori e Rosa Pierno, Gilgamesh 2021) e di Per un nuovo universalismo. L’apporto della religiosità alla cultura laica (a cura di Andrea Billau, Castelvecchi 2023).