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Marciamo allegramente verso l’autarchia

Umberto Minopoli venerdì 24 Agosto 2018
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di Umberto Minopoli

 

“Revoca della concessione”. No: “ci siamo sbagliati: avvio delle procedure di revoca”. Come? Con una lettera che contesta ad Autostrade per l’Italia una “responsabilita per inadempienze”.

Irritazione dei magistrati: “avete già tratto voi (governo) le conclusioni dell’inchiesta in atto? Quali inadempienze contestate se non è ancora chiaro “se, di chi, quale e di che natura” è l’eventuale dolo contestato?

 

L’ansia irresponsabile che mette a rischio ogni concessione

Nel frattempo il governo – stupidità concentrazionaria – respinge il coinvolgimento del concessionario nella risposta all’emergenza. Stanzia 28 milioni ma giudica elemosina 500 milioni proposti da Autostrade (più la ricostruzione del Ponte).

Il sindaco di Genova, una brava e civile persona, si mostra allibito di tale stupidità irritante.

Nell’ansia, idiota e irresponsabile, di fare guerre, di apparire rivoluzionari, di sfasciare tutto invece di costruire, il governo ha sollevato un polverone, confuso e inconcludente, su tutte le concessioni (migliaia).

Nella logica coerente della follia populista ed estremista, il governo si è lanciato nel vicolo cieco di rendere incerto e a rischio ogni servizio o attività in concessione, in ogni campo.

Per far credere ad un complotto (di 30 anni) a favore dei privati, si sproloquia di nazionalizzazioni e statalizzazioni. Si minaccia (non è nemmeno costituzionale) di distrarre il risparmio dei pensionati (Cassa depositi e prestiti) per il ritorno all’Iri degli anni 30. Irresponsabili.

 

Si vuole tornare a un modello di economia statizzata e assistita

E’ tutta benzina nello scontro con l’Europa. Altro che flessibilità sul deficit/Pil.

Stanno minando i fondamenti dell’idea liberale europea, dell’economia libera e del mercato comune. Per tornare ad un irrealistico, arcaico, superato modello sovietico di economia chiusa, statizzata e assistita. Contro competitività e concorrenza. Lo spiegheranno loro agli investitori, ai risparmiatori, a chi ci presta i soldi e all’Europa del libero mercato.

Marciamo, allegramente, verso l’autarchia (degli anni 30), i processi per aiuto di Stato e la cacciata dall’Euro.

Veramente siamo al Venezuela.

 

Il governo mina le basi del progetto europeo…

Le concessioni, le privatizzazioni e le liberalizzazioni sono considerate (giustamente) dall’Europa la prova principale della volontà dei governi indebitati e in difficoltà di finanza pubblica di fare le riforme.

Ma non solo. Il disegno di un mercato comune e di un’Europa competitiva nel mondo globale è incompatibile col sovranismo politico ma anche con quello economico. Con le ri-statalizzazioni e le ri-nazionalizzazioni.

Altro che solo deficit/Pil. Il governo mina le fondamenta non solo del patto monetario ma del progetto liberale e del mercato comune europeo.

 

…e Martina è pronto a discutere sulle nazionalizzazioni!

Ora, in tutta questa tragedia abbiamo il Pd, la principale (sulla carta) forza di opposizione che si prende solo schiaffi continui, abbozza pateticamente alle nefandezze degli avversari e si dice (Martina) pronto a discutere di tutto.

Comprese le ri-nazionalizzazioni. Penoso. Se non cambia testa e linea politica, ha già ri-perso. Intanto è inutile

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