di Danilo Di Matteo
“Maschio”, il nuovo singolo della cantautrice Annalisa, può offrire spunti fecondi per comprendere cosa debba intendersi per educazione all’affettività. Oltre alla violenza, all’esclusione o all’inclusione, o, meglio, prima di esse, decisivo e caratterizzante è il momento dell’incontro.
E ogni incontro, nella sfera privata come in quella pubblica, comporta sintonia e incomprensioni, dolore e gioie, riso e pianto. Come dice l’artista, anche un maschio piange. Anzi; bisognerebbe imparare a piangere. Analogamente – lo sosteneva il grande Piero Angela – occorrerebbe imparare a litigare. Ecco, l’educazione all’affettività comporta, tra l’altro, insegnare, per dir così, a litigare e a piangere.
Il brano della showgirl, poi, è a suo modo anche una palestra di empatia. Ho trovato tante definizioni di empatia, durante i miei studi psico(pato)logici. Alcune più semplici, altre più sofisticate; alcune inclini a coglierne gli aspetti cognitivi, altre più spinte verso quelli affettivo-emotivi. La più efficace, tuttavia, così a me sembra, resta “mettersi nei panni dell’altro/a”. Proprio come prova a fare, letteralmente, Annalisa, non senza un pizzico di (auto)ironia. E ironia e empatia sono altri due ingredienti preziosi di un’autentica educazione all’affettività. Parlerei, ancor meglio, di sim-patia. Che vuol dire, appunto, provare a soffrire e a godere insieme.
Psichiatra, psicoterapeuta e studioso di filosofia con la passione per la politica. Si iscrisse alla Fgci pensando che il Pci fosse già socialdemocratico, rimanendo poi sempre eretico e allineato. Collabora con diversi periodici. Ha scritto “L’esilio della parola”. Il tema del silenzio nel pensiero di André Neher (Mimesis 2020), Psicosi, libertà e pensiero (Manni 2021), Quale faro per la sinistra? La sinistra italiana tra XX e XXI secolo (Guida 2022), le raccolte poetiche Nescio. Non so (Helicon 2024) e Ombre dell’infinito, figure del Sublime. “Voce di silenzio sottile” (Helicon 2024). È uno degli autori di Poesia e Filosofia. I domini contesi (a cura di Stefano Iori e Rosa Pierno, Gilgamesh 2021) e di Per un nuovo universalismo. L’apporto della religiosità alla cultura laica (a cura di Andrea Billau, Castelvecchi 2023).