di Stefano Ceccanti
Al link seguente trovate il testo base sul suicidio assistito:
Ovviamente quando si affrontano temi del genere tutti dovrebbero dare prova di capacità di trovare soluzioni condivise, sulla strada già segnata dalla Corte,
In un Parlamento con una maggioranza di centrodestra ci può anche stare che, entro certi limiti, si vari una legge più restrittiva di quella regionale toscana, che comunque a me sembrerebbe equilibrata.
Il testo del Presidente emerito Barbera nel libro del Mulino “Non solo sulla Carta” spiega appunto questo.
Invece il testo base se ne differenzia per almeno due scelte di fondo che vanno in direzione esattamente opposta all’indirizzo della Corte (che ne è della leale collaborazione?) e all’intento spiegato da Barbera di evitare il bipolarismo etico.
La prima è che il Comitato nazionale di valutazione intorno a cui dovrebbe ruotare il sistema dovrebbe essere nominato in blocco dal Consiglio dei Ministri. Siamo cioè esattamente nella logica del bipolarismo etico. Una scelta del genere non è né di destra né di sinistra, è semplicemente sbagliata: ci espone a indirizzi opposti a seconda delle legislature.
La seconda prevede di escludere del tutto il Servizio Sanitario Nazionale (personale, strumentazione e farmaci), ma così facendo il suicidio assistito, in parte depenalizzato, viene così privatizzato. Che ne è della vicinanza alle persone, dei rischi di abuso, della garanzia pubblica e trasparente di ciò che accade? Escludere dalla procedura il SSN allontana i cittadini dalle istituzioni, li abbandona. Non siamo contro la cultura dello scarto?
Comunque questa è una delle poche materie in cui si può chiedere il voto segreto.