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Usa, per fronteggiare la Cina serve l’aiuto degli alleati

Alessandro Maran domenica 13 Aprile 2025
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di Alessandro Maran

🇺🇸 🇨🇳 L’America vuole indietro i suoi amici? Dopo tre mesi passati ad insultare, imporre dazi e addirittura minacciare di annessione alcuni dei suoi migliori alleati, l’amministrazione Trump ha improvvisamente bisogno di aiuto, scrive Stephen Collinson della CNN (https://edition.cnn.com/…/trump-china-trade…/index.html).

“Il presidente degli Stati Uniti ha ora intensificato un vero e proprio scontro commerciale con la Cina, che non sembra sapere come vincere. Quindi l’amministrazione sta cercando in fretta di capire come acquisire un vantaggio nei confronti del presidente cinese Xi Jinping, che non è intenzionato a cedere alle prepotenze di Trump”.
Ma c’è una cosa che potrebbe funzionare, osserva Collinson. Le alleanze. Solo insieme ad altri possiamo raggiungere ciò che ciascuno di noi cerca di raggiungere, ammoniva Karl Jaspers. E le alleanze, la forza delle alleanze democratiche, sono sempre state al centro della politica estera americana. Per Washington gli alleati hanno sempre rappresentato un fattore strategico in sé e per sé, indispensabile per compensare il vantaggio dei principali avversari. Ovviamente, anche stavolta, consolidare le alleanze “metterebbe in campo la forza e il potere globale dell’America e potrebbe forse esercitare pressione su Pechino affinché prenda un’iniziativa in merito alle continue denunce degli Stati Uniti sull’accesso al mercato, i furti di proprietà intellettuale, lo spionaggio industriale e altre questioni”. C’è solo un problema, sottolinea il corrispondente della CNN: “questo approccio sarebbe in conflitto con il mantra ‘America first’ di Trump”.
“Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha sottolineato su Fox Business questa settimana che alleati degli Stati Uniti come Giappone, Corea del Sud e India avvieranno presto trattative commerciali con Washington, così come il Vietnam. ‘Tutti si siedono al tavolo delle trattative, e sostanzialmente la Cina è circondata”’, ha detto. Bessent ha aggiunto che un tema dei colloqui dovrebbe costituire un obiettivo comune: ‘Come possiamo indurre la Cina a rimettersi in equilibrio? Questo sarebbe un grande successo’. Venerdì è stato chiesto alla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, perché gli alleati americani dovrebbero aiutare la Casa Bianca a contrastare la Cina, se Trump tratta allo stesso modo amici e nemici. La sua risposta è stata: ‘Dovrete parlare con i nostri alleati che ci stanno contattando. I telefoni squillano in continuazione. Hanno fatto intendere molto chiaramente di aver bisogno degli Stati Uniti d’America, dei nostri mercati, della nostra base di consumatori’”.
“Ma tutto quel che Trump ha fatto da quando è tornato nello Studio Ovale è stato concepito per distruggere gruppi di democrazie con interessi simili”, sottolinea Collinson. “Diverse volte questa settimana ha criticato l’Unione Europea. ‘Dico sempre che è stata creata per danneggiare seriamente gli Stati Uniti in ambito commerciale’, ha affermato. Non è l’unico a odiare l’Europa. Il vicepresidente J.D. Vance ha manifestato la sua avversione per il continente al Forum sulla Sicurezza di Monaco e anche in una chat di gruppo di funzionari sugli attacchi aerei in Yemen”. “Anche l’odio di Trump verso l’emisfero occidentale è un problema”, prosegue il giornalista. “Una potenza commerciale nordamericana unita è stata a lungo considerata un potenziale baluardo contro la Cina. Ma Trump ha ripetutamente minacciato di prendere il controllo del Canada e ha preso di mira il Messico con alcuni dei suoi dazi più severi. Il neo-primo ministro canadese Mark Carney ha avvertito che le tradizionali relazioni del suo Paese con Washington sono ormai finite”.

Tuttavia, l’idea di costruire un fronte alleato per cercare di modificare le pratiche commerciali della Cina è così buona che è assurdo che nessuno ci abbia pensato prima, ironizza Collinson. Ovviamente, “ci hanno pensato. E Trump l’ha bloccata. Il primo giorno del suo primo mandato, nel 2017, Trump si è ritirato dal Trans-Pacific Partnership (TTP), un gruppo di 12 paesi, che includeva alleati come Messico, Canada, Giappone e Australia, oltre al Giappone, che non comprendeva la Cina. Il presidente ha anche bloccato il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP) che avrebbe collegato i due maggiori mercati mondiali. La domanda ora è se Trump abbia allontanato a tal punto gli amici dell’America che non rispondono più alle sue chiamate. ‘In questo momento gli Stati Uniti sono un partner incredibilmente inaffidabile per chiunque nel mondo e non so come torneremo ad esserlo’, ha detto giovedì alla CNN Jason Furman, che ha presieduto il Consiglio dei consulenti economici durante l’amministrazione Obama”.

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