LibertàEguale

Premierato, non facciamolo “strano”

Magna Carta, Libertà Eguale, IoCambio: approvare premierato con 2/3, Quagliariello, Morando, Ceccanti, Calderisi propongono ‘terza via’ – Roma, 19 feb. (askanews)

Il premierato è una soluzione, ma non può essere “fatto strano”, come invece rischia di accadere con il progetto presentato dal governo. L’appello arriva dalla Fondazione Magna Carta, ‘Libertà eguale’ e ‘Io cambio’, che stamattina ha annunciato durante una conferenza stampa una maratona oratoria per il 27 febbraio (dalle 10 alle 13 a Roma, alla Sala Umberto) per chiedere che la riforma della Costituzione venga approvata con i due terzi dei voti in Parlamento, dunque con una condivisione tra maggioranza e minoranza.

L’inziativa – ‘Premierato: non facciamolo strano’ è stata illustrata da Stefano Ceccanti, Gaetano Quagliariello, Peppino Calderisi, Enrico Morando, Nicola Drago, Ivan Scalfarotto e Serena Sileoni.

Ha spiegato Ceccanti: “L’appello dice che una riforma a due terzi è sempre auspicabile lo e questa volta in modo specifico”. E la convergenza “non solo è astrattamente auspicabile, ma anche concretamente possibile, perché se si ragiona di premierato non si parte da zero”. Ipotesi di rafforzamento del governo sono stati negli anni sostenute sia dal centrodestra che dal centrosinistra, e per quanto riguarda il fronte progressista sono state ricordate “la tesi numero uno dell’Ulivo del 1996, il testo Salvi nella bicamerale D’Alema”.

D’altro canto, ha aggiunto Ceccanti, “la proposta unilaterale del governo non è un buon metodo per iniziare le riforme”. Nel merito, poi, il progetto del governo prevede “l’elezione diretta del premier, ma senza i poteri”, dal momento che potrebbe essere sostituito in corsa in caso di crisi su una questione di fiducia. Di fatto, viene proposta una terza via, meglio allora prevedere una “indicazione sulla scheda”, afferma Ceccanti, ma dando veri poteri al capo del governo.

Per Calderisi, infatti, il ddl Casellati di fatto riconosce un “diritto di imboscata” a chi nella maggioranza vuole sostituire il premier eletto con uno “di riserva”, che “sarebbe lui sì inamovibile”, perché il cambio in corsa è possibile una sola volta nella legislatura.

Ha aggiunto Quagliariello: “E’ il momento di mettere un piede in mezzo alla porta, perché la porta non si chiuda. Senza dare il potere di veto a nessuno si faccia tutto il possibile, uno sforzo serio, perché la riforma sia condivisa”.

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