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Equità e crescita: ecco la contromanovra Pd

Equità e crescita, queste sono le priorità affrontate dalla contromanovra messa a punto dal gruppo di esperti Pd: Pier Carlo Padoan con Tommaso Nannicini, Antonio Misiani, Marco Leonardi, Luigi Marattin.

Cinque punti secchi -da confrontarsi con la manovra gialloverde- che vanno ad affrontare in maniera realistica i nodi fondamentali quali i giovani, le famiglie con figli, la casa e la povertà.

Eccoli qua:

Taglio del costo del lavoro

Un taglio stabile del costo del lavoro di un punto all’anno, per quattro anni, per tutti i contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti. Costo: 350 milioni, primo anno.

Pensioni di garanzia

Studiate per i giovani che avranno carriere professionali discontinue. Si tratta di avviare dal 1 gennaio 2019 le pensioni minime a 750 euro al mese, così da gettare le basi di un pilastro di garanzia per i giovani che andranno in pensione interamente col sistema contributivo.

 

Sostegno alle famiglie

La “contromisura” prevede 240 euro al mese per ogni figlio minore a carico. Il costo è di 9 miliardi. Si tratta del punto più costoso (ma sempre meno di un quinto della flat tax).

Detrazioni sugli affitti

Centrali le misure sulla casa, a partire dalle detrazioni sugli affitti uguali alle detrazioni sui mutui casa. Il 19% se si spendono un massimo di 4.000 euro all’anno, pari quindi a massimo 760 euro all’anno. Ma per i giovani under 30 è prevista una maggiorazione così da raggiungere 1.800 euro all’anno. Il costo della misura è di un miliardo. Si pensa poi a rafforzare il piano delle periferie con investimenti nell’edilizia popolare e sociale.

Reddito di inclusione

Contro la povertà. Con 3 miliardi in più si arriva a 6 miliardi complessivi, aiutando un milione e mezzo di famiglie in povertà assoluta. Il costo è di 3 miliardi.

Investimenti

Quelli pubblici vanno riportati entro 3-5 anni dal 2% al 3% del Pil, il livello del 2008, con priorità all’ambiente e alla manutenzione soprattutto nel Mezzogiorno. Si deve accelerare la spesa dei 150 miliardi già stanziati dai governi del centrosinistra e dei finanziamenti Ue. Inoltre potenziare Industria 4.0 con ecobonus-sismabonus.

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