LibertàEguale

Il sogno di un patto anti-caos

di Dario Parrini

 

Sarebbe bello che in tutti i partiti il senso del bene comune tornasse a prevalere sulla ricerca del proprio particulare e che succedesse presto una cosa del genere.

Conferenza stampa congiunta dei principali gruppi parlamentari con la lettura di una dichiarazione comune di intenti più o meno di questo tenore:

“Cari cittadini siamo portatori di visioni politiche molto diverse ma ci unisce la volontà di creare le basi affinché non si verifichi mai più una situazione di indecente paralisi istituzionale come quella attuale, e la consapevolezza che nessun grande problema economico e sociale del Paese potrà essere affrontato con successo se non da governi stabili con una maggioranza omogenea.
Data l’esistenza in Italia di tre poli tra loro assai difficilmente coalizzabili avremo governi siffatti solo se voteremo con una legge a doppio turno con ballottaggio a sua volta possibile unicamente entro un sistema in cui solo una camera dà la fiducia.
Poiché il rischio di ripetizioni inutili del voto è concreto e drammatico, abbiamo deciso che l’Italia non può correre questo rischio, e per questo procederemo il più rapidamente possibile a realizzare le modifiche necessarie perché le prossime elezioni siano risolutive e i cittadini possano finalmente esercitare il potere di scegliere loro, col voto, la maggioranza di governo, in maniera tale che il polo che arriva primo possa governare in autonomia e gli altri due prepararsi dall’opposizione per vincere le elezioni successive”.

Fine della dichiarazione comune.

Un sogno? Forse. Il Pd è pronto, e non per spirito di rivalsa rispetto al referendum del 2016, ma semplicemente perché non c’è altra via d’uscita logica e razionale.

Sarebbe bello se gli altri partiti lasciassero perdere egoismi e arroganza e dessero la disponibilità a partecipare a questa prova di serietà collettiva.

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