LibertàEguale

Libertà Eguale/ Ceccanti: “Serve il semipresidenzialismo alla francese”

 

Libertà Eguale riapre il dossier delle riforme istituzionali. Stefano Ceccanti: “Per garantire un governo stabile ed efficiente serve il semipresidenzialismo alla francese”

 

 

“Occorre riaprire il dossier delle riforme istituzionali, dopo il No al referendum dell’anno scorso. Il centrosinistra punta al 40% nelle prossime elezioni politiche, per avere una maggioranza autosufficiente. Ma il rischio di stallo è comunque alto e si impongono scelte forti e coraggiose. La proposta di Libertà Eguale è di introdurre in Italia il semipresidenzialismo alla francese, il sistema più adatto per garantire un governo stabile ed efficiente”. A parlare è Stefano Ceccanti, costituzionalista e vicepresidente vicario di Libertà Eguale.

“Al modello francese – avverte Ceccanti – vengono fatte solitamente due critiche. La prima è che verrebbe meno al vertice dello Stato una figura super partes. Ma in realtà il Presidente della Repubblica italiano ha un ruolo di semplice garante solo se il sistema dei partiti funziona bene, altrimenti è spinto a svolgere una funzione di supplenza, come abbiamo visto negli ultimi anni. Di fatto il capo dello Stato ormai da tempo esercita già quei poteri che gli verrebbero attribuiti formalmente con il modello francese, cioè con l’elezione diretta”.

“La seconda critica – continua – si basa sul timore che in un sistema elettorale a doppio turno come quello francese, cioè con ballottaggio tra i primi due, possano prevalere forze populiste dai tratti eversivi. Ma in tal caso i contrappesi al potere esecutivo, sia interni che internazionali, dovrebbero scongiurare il rischio di un cedimento del sistema istituzionale. E poi soprattutto, qual è l’alternativa? Governi deboli e instabili farebbero crescere ancor più le forze populiste, visto che si alimentano non delle proprie virtù ma dei vizi altrui”.

“Se dal prossimo voto elettorale si avesse una situazione di stallo – aggiunge Ceccanti – la nascita di un governo di coalizione dovrebbe avere un carattere emergenziale. Una momentanea convivenza per dar vita a un sistema istituzionale nuovo e più efficiente, che poi consentisse di separarsi alle elezioni successive. Non quindi una grande coalizione permanente, non una coalizione conservatrice per difendere il sistema dai barbari. Ma – conclude – una coalizione per la riforma francese integrale, per passare all’elezione popolare diretta del Presidente”.