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Non perdiamo altro tempo. Il Manifesto di Condorcet per la scuola

Redazione venerdì 27 Novembre 2020
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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

Non perdiamo altro tempo: salviamo il futuro dei nostri studenti

#nuovocalendario #tempoperlascuola #ripensarelascuola

(per aderire compila questo semplice modulo)

 

La scuola è di nuovo nell’emergenza. Tutti gli studenti e le studentesse delle scuole superiori sono tornati alla didattica a distanza; nelle regioni “rosse”, che aumentano con il passare dei giorni, seguono le lezioni da casa anche gli alunni e le alunne delle seconde e terze medie; regioni e comuni in alcuni casi dispongono in modo autonomo di lasciare a casa anche le bambine e i bambini di infanzia e primaria. Il nostro timore è che possano prevalere, nei governi nazionale, regionali o locali, quelle forze politiche che si sono più volte espresse per un lockdown generalizzato che includa anche la scuola. In ogni caso, la chiusura delle scuole rischia di durare fino a dopo Natale.

A pagare le conseguenze di tutto questo saranno come al solito i ragazzi e le ragazze, in particolare quelli e quelle più fragili o con un contesto familiare o sociale critico. Aumenteranno fenomeni purtroppo già presenti prima del virus: povertà educativa e diseguaglianze. La posta in gioco è il futuro di intere generazioni: le stesse alle quali stiamo chiedendo in prestito i soldi per affrontare l’emergenza.

Siccome il segmento più in sofferenza è quello dei bambini e delle bambine la prima cosa che chiediamo con forza è di considerare solo come extrema ratio la chiusura della scuola dell’infanzia e della primaria. Si investano quindi tutte le risorse necessarie in termini di supporto sanitario (priorità alla scuola per i tamponi) e logistico (spazi e trasporti per prima cosa).

La seconda richiesta è di iniziare da subito a programmare il recupero del tempo scuola perso. Il tempo scuola in presenza perso è enorme: dal 5 marzo al 10 giugno 2020, 75 giorni, che diventano 84 per quelle regioni in cui il lockdown è iniziato il 25 febbraio. A questi vanno sommati i giorni persi in questo anno scolastico almeno a partire dal 24 ottobre, cioè da quando è iniziata la riduzione al 25% del tempo scuola in presenza alle superiori. Se si aggiunge la pausa estiva, che è stata troppo lunga anche in questo anno di emergenza, il quadro è molto grave.

Questa situazione non è più sostenibile. La didattica a distanza di questi mesi è uno strumento di emergenza, che ha permesso, grazie all’impegno e alla professionalità di molti docenti e dirigenti, di alleviare la sofferenza del sistema di istruzione, ma non è adeguata per periodi prolungati. Va continuata, migliorata, resa socialmente equa, ma non può essere l’unica risposta.

La nostra proposta è questa: iniziamo a calendarizzare settimane per il recupero del tempo scuola perso a causa di queste interruzioni, pensiamo cioè a rimodulare i periodi di vacanza e allungare l’anno scolastico molto oltre il 10 giugno. Va fatto in modo flessibile e differenziato, a seconda delle regioni, anche interrompendo quando occorre l’attività a distanza, per consentire a studenti e docenti di prendere un po’ di respiro. Un calendario «europeo», caratterizzato da vacanze estive più corte (quando il virus è meno aggressivo) e sospensioni dell’attività di alcuni giorni durante l’anno. Aiuterebbe ulteriormente far sì che il personale in servizio rimanga il più possibile nelle stesse classi anche per il prossimo anno scolastico, in modo da consentire una programmazione dei recuperi più distesa e che includa per lo meno anche i primi mesi del prossimo autunno.

Ci sono mille problemi tecnici e organizzativi, ma dobbiamo farlo. Altrimenti anche quest’anno scolastico sarà perso.

Questo è un appello rivolto a tutti i soggetti che hanno responsabilità in ambito scolastico: rappresentanti politici, partiti, sindacati, associazioni, tecnici ecc. A tutti chiediamo di promuovere una campagna nazionale per salvaguardare il più possibile infanzia e primaria e per il recupero del tempo scuola perso, perché non solo il Governo e il Parlamento, ma tutta la società, si facciano carico della priorità di salvare il futuro del paese.

Appello promosso da “Condorcet. Ripensare la scuola”

(Marco Bollettino, Marco Campione, Paolo Fasce, Simone Pacini, Mauro Piras, Francesco Rocchi)

 

per adesioni, compilare questo modulo

Primi firmatari

Marco Bentivogli, Base Italia
Giancarlo Cerini, già Dirigente Tecnico MIUR
Daniele Checchi, Università di Milano
Valentina Chindamo, docente
Evelina Chiocca, Comitato Italiano Insegnanti di Sostegno (CIIS)
Carlo Cottarelli, Università Cattolica, Università Bocconi
Elena Fazi, docente formatrice
Paolo Ferratini, Civitas. Per un’educazione alla vita civile
Luciano Floridi, University of Oxford, Base Italia
Andrea Gavosto, Fondazione Agnelli
Claudio Giunta, Università di Trento
Raffaele Iosa, già ispettore scolastico
Roberto Maragliano, pedagogista e mediologo
Angela Nava Mambretti, Coordinamento Genitori Democratici (CGD)
Dario Odifreddi, Fondazione Piazza dei Mestieri
Riccardo Puglisi, Università degli Studi di Pavia
Lucrezia Reichlin, London Business School
Marco Scarponi, Fondazione Michele Scarponi
Antonio Schizzerotto, Università di Trento
Paolo Sestito, ex Presidente INVALSI
Bruno Simili, Rivista il Mulino

Hanno aderito:

Carmelo Adagio, Dirigente Scolastico IC Gaggio Montano (BO)
Daniela Alemanni
Domenico Altamura, già dirigente scolastico bologna
Maria Liziana Averna, Castellamonte (TO)
Cecilia Bassi, docente I.C. “Folgòre da S. Gimignano” Consigliera Italia Viva S. Gimignano
Emma Bennati
Fabrizio Bercelli, doposcuola Il Granello di Senape Bologna
Michela Bocchietti, docente Firenze
Jessica Boccia, Coordinatrice Italia Viva Potenza
Simonetta Bogliotti, Dirigente Scolastica I.C. Cavallermaggiore (CN)
Enrico Borg, Milano
Armando Borghi
Beatrice Borghi, Università di Bologna
Matteo Bortolini, Università di Padova
Enrico Giulio Bozzi, Milano
Flavio Buson, già funzionario istruzione Regione Piemonte
Silvana Campisano, DS ITES Caio Plinio Secondo Como
Edoardo Cagli
Alessia Calabrese
Susanna Capalbo, Dirigente Scolastico IC Erodoto Corigliano Rossano (CS)
Marco Capoduro
Mariangela Caprara, docente Firenze
Iside Castagnola, Comitato media e minori Ministero dello Sviluppo Economico
Sergio Cardinali, pensionato
Costanza Ciarmatori, avvocato
Alessandro Cini, Genitore, Giornalista, ex Docente
Giuseppe Cirillo, Insegnante liceo Vittorio Alfieri di Asti
Angela Colombo, Dirigente tecnica in pensione
Luisa Crespi
Maria Cristina Cresto
Lorena Currarini, insegnante Torino
Antonina Currò, docente di scuola superiore
Fabrizio Dacrema, responsabile nazionale Auser Cultura
Miriam Danieli
Alberto De Bernardi, Università di Bologna. Presidente Fondazione PER
Antonella Delogu, Nuoro
Emanuele Del Meo
Mara De Meo, insegnante liceo Pasteur Roma
Maria Paola Demuro, Nuoro
Donatella Dominici, insegnante del Liceo Statale A. Rosmini di Grosseto
Ilaria Erranti
Simonetta Fasoli
Fiorella Farinelli
Francesca Fedi, Università di Pisa
Maddalena Frangioni, docente in pensione
Valentina Gastini
Dona Giacoppo
Perla Giagnoni, Coordinamento Genitori Democratici della Toscana
Nicola Giocoli, Università di Pisa
Raffaele Iabichino
Ornella Lancini
Giacomo Licata, docente CPIA 1 Como
Dario Li Mura assessore pubblica istruzione Comune di Giarre
Fortuna Longobardi, Per Napoli Civile
Francesco Luccisano, www.allavoro.eu, già capo segreteria tecnica MIUR
Andrea Mainardi
Chiara Manfredotti, docente I.I.S. “Gobetti Marchesini-Casale-Arduino” Torino
Claudia Mancina, filosofa
Francesco Mancuso, Università di Salerno
Maria Mannara, insegnante Napoli
Stefano Mariotti
Leustean Marius
Alessio Merlo
Mirta Michilli, Fondazione Mondo Digitale
Anna Minotti
Marialuisa Moresco, già Dirigente Tecnica Miur
Elefteria Morosini, ANFIS
Salvatore Napoli, Coordinamento Genitori Democratici Napoli
Giulia Narduolo
Massimo Negarville, Presidente associazione Formazione ’80
Amalia Neirotti, docente in pensione, ex sindaco di Rivalta di Torino
Grazia Nicotera
Mariacristina Oggero
Achille Ostinelli, docente ITES “Caio Plinio Secondo” Como
Lorenza Patriarca, Dirigente Scolastico IC Tommaseo e consigliera comunale PD Torino
Ilaria Pazzagli, Direttore SOS Oncologia PO Pescia
Roberto Peverelli, DS ISIS Paolo Carcano, Como
Luca Piccolo, DS Liceo scientifico Galilei Selvazzano Dentro Padova
Ilaria Pierucci, Responsabile commerciale GDO, Genitore
Loredana Poli, Assessore Istruzione e Edilizia scolastica Comune di Bergamo
Anna Maria Poggi, Università di Torino
Francesca Pongan
Paola Pozzi, già assessore istruzione Torino
Maria Teresa Prat
Volfango Primavera
Roberto Proietto, già dirigente uff. V USR Lombardia
Franca Quartapelle
Irene Ramponi, insegnante
Laura Regali, docente Liceo Scientifico F. Enriques
Gianluca Rizzardi, cittadino, papà, avvocato
Ottavio G. Rizzo, Università di Milano
Carlo Salvaneschi
Antonino Santagata
Sergio Scalpelli, Centro Internazionale di Brera
Elena Schettini
Loredana Sciolla
Mirella Spadini, Assessore LLPP e Urbanistica Comune di Spilamberto (MO)
Giuliano Spreafico
Pino Suriano, insegnante IIS Fermi Policoro e giornalista
Sandra Teagno, dirigente scolastico IC GIAVENO GONIN (Torino)
Stefania Tiene
Marinella Tomasso
Davide Giacomo Tommasi
Iole Toro
Manfredo Tortoreto, dirigente scolastico IC Cardarelli-Massaua Milano
Ilaria Trinca
Marianna Trotta Docente di scuola Primaria
Aldo Tropea
Pino Turi, Segretario Generale UIL Scuola Rua
Vera Valenti
Ignazio Venzano, componente del CTS Fondazione Fulgis Genova
Gabriella Vernetto, Dirigente tecnico Assessorato Istruzione Valle d’Aosta
Annalisa Visintin
Alessandro Volpi
Anna Zoccali
Francesco Zoccali

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2 Commenti

  1. Piero venerdì 27 Novembre 2020

    SALVE HO LETTO L’APPELLO E L’HO SOTTOSCRITTO. però bisogna dire che è veramente una vergogna nazionale questa: i bambini e i ragazzi di tutte le scuole arriveranno alla loro tappa successiva. Ciò li lascerà con vuoti spavenrtosi anche se noi genitori proviamo ad aiiutarli ma NON è LA STESSA COSA!! la responsabilità ce lha qui IL GOVERNO ed ANCHE I SINDACATI!!! I RAGAZZI ALL’ULTIMO POSTO!!

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  2. giovanni venier sabato 28 Novembre 2020

    sono d’accordo. la scuola non può essere penalizzata perchè le istituzioni non hanno approntato misure alternative anticovit 19.
    I primi a pagarne le conseguenze sono gli studenti , sccaricando il peso della gestione tutta sulle spalle degli insegnanti

    Rispondi

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