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Perché voto Bonaccini

Giorgio Benigni venerdì 24 Febbraio 2023
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di Giorgio Benigni

Voto #Bonaccini perché esprime, rappresenta e difende una idea plurale del Partito Democratico.

Voto Bonaccini perché ho sempre creduto che la missione del PD fosse essere un partito del XXI secolo e non il custode della memoria del ‘900.
Voto Bonaccini perché non ho mai pensato che Giuseppe Conte fosse un “punto di riferimento fortissimo dei progressisti”.
Voto Bonaccini perché l’Italia ha bisogno di una sinistra di governo, capace intellettualmente e moralmente di assumersi le responsabilità delle riforme che realizza, il ché è l’esatto opposto di una sinistra di potere, che difende gli assetti e spara sul quartier generale.
Voto Bonaccini perché è una persona che ha dimostrato di essere consapevole dei propri limiti, di avere il senso della misura e della collegialità.
Voto Bonaccini perché c’è bisogno di un segretario che senta il dovere politico e morale di fare la sintesi tra le molteplici sensibilità senza voler allontanare, espungere, demonizzare gli avversari interni.
Voto Bonaccini perché da ragazzino cantavo che negli “odi di partito Dio è morto” e non ho cambiato idea.
Voto Bonaccini perché se ti dicono che il tuo naso è ebreo rispondi come avrebbe risposto Hannah Arendt: “all’accusa di essere ebreo si risponde in quanto ebreo”. Perché se sei democratico sei anche “negro, ebreo e comunista”.
Voto Bonaccini perché le vicende del nostro recente passato ci hanno insegnato che il cambiamento, per essere autentico, richiede costanza e non urgenza, prudenza e non premura, studio e non slogan.
Voto Bonaccini perché la sequenza PCI, PDS, DS, PD è una lettura della storia d’Italia che fa comodo alle destre ma che snatura le ragioni storiche, culturali e ideali di questo progetto politico e ci riporta alla democrazia bloccata.
Voto Bonaccini perché credo nel partito come moderno principe, come partito del paese, come partito della nazione e per questo capace di dire dei NO ai gruppi di interesse e di pressione.
Voto Bonaccini perché un partito è un popolo in cammino, anche quando, sbagliando, si ferma ad adorare il vitello d’oro, non un taxi al servizio di carriere personali.
Voto Bonaccini perché la promessa del PD non è stata ancora mantenuta, altrimenti non conteremmo milioni e milioni di cittadini che disertano le elezioni.
Voto Bonaccini perché quando è nato il PD in Italia nascevano 550.000 bambini all’anno, mentre ora sono 400.000. Non possiamo lasciare alla destra una questione così strategica come la natalità.
Voto Bonaccini perché se c’è un partito che sta archiviando la stagione del liberismo, questi sono stati i democratici americani, anche prima dei socialisti europei.
Voto Bonaccini perché la lotta alla disuguaglianza si fa costruendo un’alleanza tra ricerca, capitale e lavoro, e non brandendo il feticcio del neoliberismo e della lotta di classe.
Voto Bonaccini perché la neutralità in politica estera non è un valore. Né per la nostra Costituzione, né per il nostro partito. Perché essere neutrali vorrebbe dire essere indifferenti. E l’odio per gli indifferenti, prima di Gramsci, lo ha espresso San Giovanni nell’Apocalisse.

Voto Bonaccini perché l’Italia e l’Europa non hanno bisogno di una sinistra rancorosa, utopista e velleitaria che si commuove al suono dell’Internazionale e non conclude nulla, ma di una sinistra rigorosa, popolare e concreta, capace di larghe alleanze sociali, guidata da una ferma e incorruttibile etica della responsabilità.

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