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Corte dei conti europea: efficienza energetica degli edifici? Sì, ma senza sprechi

Francesco Gastaldi martedì 28 Luglio 2020
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di Francesco Gastaldi

 

La Corte dei Conti europea è un organo collegiale a cui sono assegnati i compiti di tutela degli interessi dei contribuenti dell’UE ed effettua una revisione contabile delle entrate e delle uscite al fine di monitorare che l’impiego dei fondi UE sia fatto in modo ottimale. Nella Relazione speciale 11/2020 pubblicata lo scorso 28 aprile, la Corte ha valutato gli investimenti cofinanziati dall’UE nel campo dell’efficienza energetica degli edifici e controllato se essi abbiano un buon rapporto costi-benefici. Occorreva valutare se le spese fatte avessero perseguito l’obiettivo di risparmio energetico fissato dall’UE per il 2020. Una maggiore efficienza energetica si raggiunge a partire dall’adozione di comportamenti capaci di diminuire le nostre spese energetiche, senza rinunciare ai livelli di benessere a cui siamo abituati, ma corre valutare ol rapporto costi-benefici

Il Dossier conferma come l’edilizia privata sia al vertice della classifica per il consumo di energia, ma d’altro canto risulta il settore con più opportunità di risparmio. Esistono molti modi per migliorare l’efficienza energetica di un’abitazione: è possibile intervenire partendo dal risparmio sul riscaldamento e sull’energia elettrica installando impianti solari termici e fotovoltaici, oppure tramite tecniche di isolamento, o seguendo alcuni principi della bioedilizia. L’attenzione all’incremento dell’efficienza energetica si ottiene mettendo in atto forme di intervento che inducono a ridurre la spesa energetica, sia a livello nazionale che a livello individuale, di imprese e famiglie, contenere le emissioni di CO2 in atmosfera. Per tale ragione l’efficienza energetica costituisce una componente essenziale della strategia energetica europea e nazionale, finalizzata al raggiungimento dell’obiettivo di avere un’economia a basso consumo energetico, più sicura, più competitiva e più sostenibile.

Nonostante le volontà dichiarata degli Stati membri di voler raggiungere il traguardo di un miglioramento del livello di classificazione energetica in campo del recupero edilizio, in taluni casi i risultati raggiunti hanno però registrato costi troppo elevati o non sufficientemente efficaci. La Corte dei Conti ha dunque criticato le autorità nazionali degli Stati membri per non aver investito i fondi dell’UE per progetti più idonei a concretizzare risparmio energetico. Le autorità nazionali spesso non incoraggiano ristrutturazioni profonde, spesso erogano sovvenzioni – anche del 100% – indipendentemente dal risparmio energetico atteso. Nella maggior parte dei casi, le sovvenzioni vengono assegnate ai progetti in base all’ordine cronologico di ricevimento, senza confrontarne i costi e i benefici connessi. Questo aumenta il rischio di sovvenzionare progetti in grado di generare risparmi energetici minimi in proporzione ai costi.

I membri della Corte dunque raccomandano di migliorare l’efficienza energetica degli edifici affinché l’UE onori l’impegno assunto di ridurre il consumo. Al fine di operare in una politica più sostenibile, la Corte formula alcune linee guida per accrescere l’efficienza della spesa dell’UE in questo settore. Consiglia di pianificare gli investimenti e renderli mirati, oltre che attuare procedure di selezione dei progetti e monitorarne i progressi compiuti. In tal modo verranno sostenuti i progetti che apportano risparmi energetici e altri benefici all’insegna dell’efficienza e che non possono essere attuati alle condizioni di mercato. Sarebbe opportino che i progetti semplici con elevati risparmi energetici per Euro investito vengano finanziati dal mercato privato, senza sostegno pubblico.

 

 

Dossier Conte dei Conti Europea in Italiano su Efficienza energetica degli edifici:

 

Fai clic per accedere a SR_Energy_efficiency_in_buildings_IT.pdf

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