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Le condizioni (non facili) per ridurre la burocrazia

Pietro Ichino giovedì 23 Aprile 2020
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di Pietro Ichino

I difetti di capitale umano e di capitale sociale che ci impediscono di fare a meno di procedure amministrative e regole; ma snellire si può e si possono tagliare le unghie ai burosauri

 

1- Un po’ di burocrazia, cioè di regole operative, è indispensabile perché il personale amministrativo non ha la preparazione necessaria per valutare ciascun caso singolo e decidere come trattarlo: le procedure lo guidano nella classificazione del caso singolo e nel suo trattamento.

Dunque per poter ridurre le procedure occorrerebbe disporre di personale periferico più preparato ed esperto, cui poter lasciare le redini sul collo.

 

2- Le procedure e le regole servono anche per assicurare che tutti i cittadini siano trattati senza discriminazioni, favoritismi o clientelismi.

Dunque per poter ridurre le procedure occorrerebbe disporre di personale periferico più affidabile sul piano dell’etica pubblica, di cui potersi fidare di più.

 

3- Le regole, le procedure, i documenti da produrre, servono anche per evitare le frodi da parte dei cittadini/utenti.

Dunque per ridurre procedure e regole prestabilite occorrerebbe ridurre il tasso di disonestà dei cittadini/utenti.

 

4- Vero è che alcuni alti burocrati tendono a complicare le procedure e a rendere poco leggibili le regole per allargare la propria discrezionalità operativa e sottrarsi alla necessaria trasparenza.

Dunque esiste un margine entro cui si possono semplificare e rendere più leggibili le regole, anche a livello invariato di cultura e affidabilità del personale periferico, nonché di civicness diffusa tra i cittadini, a condizione di tagliare un po’ di unghie ai burosauri.

 

5- Le complicazioni nascono spesso dall’ipertrofia o moltiplicazione degli enti competenti per una determinata materia (un esempio: ACI e Motorizzazione civile); la quale deriva dal fatto che si privilegia l’interesse degli addetti rispetto a quello degli utenti.

Dunque esiste un margine entro cui si può semplificare l’amministrazione, se si pone al primo posto l’interesse degli utenti e si attiva la mobilità dei dipendenti pubblici.

 

Conclusione: per ridurre le procedure e semplificare le regole occorre personale amministrativo più colto e dotato di etica pubblica, una maggiore civicness diffusa nella cittadinanza e un ceto politico capace di ristrutturare le amministrazioni privilegiando l’interesse della cittadinanza rispetto a quello degli addetti.

 

(Tratto da www.pietroichino.it)

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