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Come funziona la legge elettorale nella crisi spagnola

Dario Parrini martedì 12 Novembre 2019
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di Dario Parrini

 

Tra le elezioni del 2011 e le elezioni del 2015 il sistema politico spagnolo è stato investito da uno sconvolgimento che ha ridimensionato i due partiti maggiori (Psoe e Pp) e portato alla ribalta partiti “nuovi” come Podemos e Ciudadanos che fino alle elezioni del 2011 o non esistevano (Podemos) o non prendevano neanche un seggio (Ciudadanos). Lo sconvolgimento è stato completato da Vox, partito nato nel 2013, che non prese nessun seggio nelle elezioni del 2015 e del 2016 e che è poi esploso in quelle dell’aprile 2019 (24 seggi) e ancor più in quelle di domenica scorsa (52 seggi).

Mentre dalle elezioni del 1977 a quelle del 2011 l’asticella del 10% dei voti fu di norma superata solo dai due partiti maggiori  (tranne che nel 1979 e nel 1996, quando un terzo partito, la sinistra radicale, superò di poco il 10%, con il primo partito però rispettivamente arrivato al 35 e al 39%), nelle elezioni del 2015, del 2016, dell’aprile 2019 e del novembre 2019, i partiti che hanno superato il 10% dei voti sono stati rispettivamente 4, 4, 5 e 4, e il partito primo arrivato ha ottenuto il 29%, il 33%, il 29% e il 28% dei voti.

È di qualche interesse osservare come la crescente frammentazione del sistema politico ha interagito col funzionamento del sistema elettorale.

Ecco quattro esempi, 2 post-sisma (elezioni novembre 2019 e aprile 2019) e 3 pre-sisma (elezioni 2011, elezioni 2008 ed elezioni 2004), della disproporzionalità (o disrappresentatività) generata dal sistema elettorale spagnolo negli ultimi 15 anni.

 

ELEZIONI NOVEMBRE 2019

Sovrarappresentati il primo partito (Psoe, 34% dei seggi col 28% dei voti) e il secondo partito (Pp, 25% dei seggi col 21% dei voti) di 6 e 4 punti %.

Sottorappresentati il quarto partito (Podemos, 10% dei seggi col 13% dei voti) e il quinto partito (Ciudadanos, 3% dei seggi col 7% dei voti) di 3 e 4 punti %.

Rappresentato sostanzialmente alla pari il terzo partito (Vox, circa il 15% dei seggi con circa il 15% dei voti).

 

ELEZIONI APRILE 2019

Sovrarappresentati il primo partito (Psoe, 35% dei seggi col 29% dei voti) e il secondo partito (Pp, 19% dei seggi col 17% dei voti) di 6 e 2 punti %.

Sottorappresentati il quarto partito (Podemos, 12% dei seggi col 14% dei voti) e il quinto partito (Vox, 7% dei seggi col 10% dei voti) di 2 e 3 punti %, seggi rispetto a voti.

Rappresentato sostanzialmente alla pari il terzo partito (Ciudadanos, circa il 16% dei seggi con circa il 16% dei voti).

 

ELEZIONI NOVEMBRE 2011 (le ultime prima del terremoto che ha investito il sistema partitico spagnolo)

Sovrarappresentati il primo partito (Pp, 53,1% dei seggi col 44,6% dei voti) e il secondo partito (Psoe, 31,4% dei seggi col 28,8% dei voti) di 9 e 3 punti percentuali.

Sottorappresentato il terzo partito (Sinistra Unita-Verdi, 3,1% dei seggi col 6,9% dei voti) di 4 punti percentuali.

 

ELEZIONI MARZO 2008

Sovrarappresentati il primo partito (Psoe, 48,3% dei seggi col 43,9% dei voti) e il secondo partito (Pp, 44% dei seggi col 39,9% dei voti) entrambi di circa 4 punti percentuali.

Sottorappresentato il terzo partito (Sinistra Unita, 0,6% dei seggi col 3,8% dei voti) di circa 3 punti percentuali.

 

ELEZIONI MARZO 2004

Sovrarappresentati il primo partito (Psoe, 46,9% dei seggi col 42,6% dei voti) e il secondo partito (Pp, 42,3% dei seggi col 37,7% dei voti) di 4,3 e di 4,6 punti percentuali.

Sottorappresentato il terzo partito (Sinistra Unita, 1,4% dei seggi col 5% dei voti) di 3,6 punti percentuali.

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