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Immigrazione: l’altra Europa con Visegrad

Ileana Piazzoni mercoledì 6 Giugno 2018
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Sappiamo tutti che la questione delle migrazioni è stata tra i detonatori di un processo che rischia di portare alla dissoluzione dell’Unione Europea. La devastante guerra in Siria ha posto tutti di fronte alla messa in pratica dei principi di accoglienza che facilmente erano stato inseriti nelle carte e nei documenti, celebrati con grande convinzione, ma evidentemente nella speranza di non doverli attuare mai.

 

I paesi mediterranei per la modifica del Trattato di Dublino

L’Italia, la Grecia e tutti i paesi che hanno come principale “frontiera” il mare, sono state le naturali rive d’approdo di chi fugge dalla guerra, a cui si sono aggiunti quelli che fuggono da dittature, carestie, povertà estrema. Secondo le regole fissate tanti anni fa a Dublino, il paese d’approdo è quello che si deve fare carico della richiesta di asilo del migrante, anche se la destinazione finale nella sua volontà è tutt’altra. Da anni, dunque, Italia e paesi mediterranei chiedono una modifica di quel trattato, trovando la disponibilità della Germania e in misura diversa della Francia e di altri paesi.

Chi si è opposto ferocemente sono stati i paesi dell’Est (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia) riuniti nel cd gruppo di Visegrad. Sono loro che hanno affossato la prima proposta di revisione del trattato avanzato dalla Commissione Europea, approvato dal Parlamento europeo nel novembre del 2017 (purtroppo il voto del Parlamento europeo non è vincolante). La Commissione ha così ripiegato su una proposta di mediazione che poco avrebbe cambiato la situazione attuale, e per questo non ha avuto il favore dei paesi mediterranei. Paradossalmente, era comunque troppo per i paesi del Visegrad, che appunto hanno votato contro anch’essi per motivi opposti.

 

Salvini d’accordo con i paesi di Visegrad

Così, se è vero che l’Italia avrebbe votato contro anche con Minniti ministro, lo avrebbe fatto per MOTIVI OPPOSTI a quelli che hanno portato Salvini a dare indicazioni all’ambasciatore che è andato al suo posto al vertice di votare contro. Perché Salvini è d’accordo con i paesi del Visegrad (cioè gli storici avversari dei paesi mediterranei) cui si è aggiunta l’Austria (e cui si aggiungono via via i paesi dove trionfano le destre). Come è possibile?

E’ possibile perché i paesi dell’Est chiedono da sempre che la soluzione sia l’eliminazione del problema alla radice, vale a dire mettere in atto i respingimenti e qualsiasi azione possa impedire ai migranti (e ai profughi) di mettere piede sul suolo europeo, superando tutte le norme di civiltà che la Ue si è data finora. Oltre l’orrore di questa idea (vi ricordate quando ci si sentiva a disagio a essere italiani perché guidati da Berlusconi? Ecco, penso che non fosse nulla a confronto), c’è anche la sua inefficacia. Perché pur macchiandoci di violenza e crudeltà, le migrazioni non si fermeranno. E con più o meno strazio i paesi mediterranei continueranno ad essere il primo approdo, dove grazie a Salvini e ai suoi alleati resteranno confinati.

In tutto questo, attendo con trepidazione le posizioni degli europarlamentari grillini e dei loro fiancheggiatori (v. esponenti dell’Altra Europa con Tsipras, locuzione che sembra risalire ormai a un secolo fa).

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