LibertàEguale

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di Marco Leonardi

 

Non c’è nulla sulla crescita. Nulla su cultura, ambiente, innovazione, scuola e università.

Non c’è nulla su investimenti (anzi, c’è la ripresa delle proteste contro la TAP). A dirlo sono i numeri della manovra: la spesa per investimenti raggiunge appena lo 0,2% del PIL mentre quota 100 e reddito cittadinanza valgono 1,2 punti di PIL.

D’altra parte anche la maggiore spesa sociale annunciata sembra servire solo a fini elettorali, visto che la manovra non ne assicura la sostenibilità nel lungo periodo.

Il condono fiscale a chi ha evaso le tasse scassa il sistema fiscale perché abbassa le tasse solo per chi non ha dichiarato (gli evasori) e NON per quelli che hanno dichiarato tutto (anche quelli che hanno dichiarato ma non sono riusciti a pagare, quelli che avevano detto che volevano difendere!). Per quanto se ne sa funziona così: se hai dichiarato 200mila l’anno scorso puoi tornare all’ufficio delle tasse e dire che ne hai guadagnati altri 100.000 e su questo paghi solo il 20%.
Il limite di 100mila euro all’anno per 5 anni è scandaloso: è una flat tax al 20% per 500mila euro riservata ai soli evasori.

Il reddito di cittadinanza rischia di diventare un sussidio a chi non ha voglia di lavorare (né tanto meno di spostarsi da casa) se affidato a centri dell’impiego per cui non ci sono risorse (sono scesi da 3 a 1 miliardo di stanziamento, a dimostrazione che non ci credono neppure loro). In cambio si distrugge il reddito di inclusione che invece era affidato ai comuni e funzionava, era una misura attesa da 20 anni.

‘Quota100’ delle pensioni è pagata coi soldi delle generazioni che verranno. È finanziata con debito perché la riforma delle pensioni non è sostenibile con i soli contributi dei lavoratori. infatti si sono inventati la favola del turnover 1 a 1 che non è mai accaduto in tutte le esperienze precedenti di riforma delle pensioni. (in realtà per pagare la riforma con i contributi dei lavoratori servirebbe un rapporto di 1 a 3, del tutto irrealistico!). Il rischio è che le agenzie di rating guardino alla riforma delle pensioni e come è finanziata nel lungo periodo per giudicare la sostenibilità dei conti pubblici. C’è il serio rischio di vedere il rapporto debito/Pil aumentare nel 2019, dopo che aveva iniziato a scendere nel 2016 e 2017.

Bene la continuazione di Industry 4.0 ma nel totale anche le riduzioni fiscali sono a perdere. Flat tax per i soli laboratori autonomi (ma non per i dipendenti) rischia di provocare aumento di false partite IVA e smembrare gli studi professionali (che già in Italia sono piccoli e poco efficienti). Eliminano ACE e IRI (che è una riduzione di tasse per imprese piccole) per un valore di 3 miliardi e fanno flat tax per piccoli professionisti per un valore di 1.7 miliardi. Vuol dire che la pressione fiscale aumenterà nei prossimi 3 anni.

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