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A Zaporizhzhia, il vero obiettivo dei russi è rubare l’energia nucleare

Umberto Minopoli domenica 21 Agosto 2022
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di Umberto Minopoli

 

Zaporizhzhia: i russi pensano al furto? Alimentano paure catastrofiche, fanno la guerra nell’interno della centrale più grande del mondo, ma l’obiettivo non è la sua distruzione.

Lo hanno capito tutti che un incidente radioattivo non colpirebbe solo gli ucraini, ma i russi che occupano la centrale, le loro truppe nell’interno e le popolazioni russe aI confini.

Bisogna sempre precisare, visto che le stesse parti in causa esagerano nelle accuse reciproche di minaccia di catastrofe, due cose.

Un sabotaggio interno teso, deliberatamente, a distruggere i reattori sarebbe illogico e irrazionale per ambedue le parti. E provocherebbe la fine della centrale, ma effetti ben precisi: non la bomba atomica, che è fisicamente impossibile (una centrale atomica non ha alcunché di esplosivo), ma la fuoriuscita di radioattività nell’edificio in cui alloggia il reattore della centrale manomessa.

L’impatto esterno-contaminazione dell’ambiente e del pubblico fuori della centrale – è limitato dall’esistenza (non c’era a Chernobyl e nemmeno a Fukushima) di un contenimento esterno in acciaio e cemento che, come in tutte le centrali del mondo, impedisce la fuoriuscita di radioattività all’esterno: il massimo incidente ipotizzabile.

Niente di paragonabile ad un’esplosione tipo bomba. I paragoni con una Chernobyl 2 sono pura propaganda di guerra delle due parti per accusarsi reciprocamente. Comprensibile (anche se non giustificato) nel caso degli aggrediti.

I criminali sono gli aggressori. Non solo perché hanno militarizzato un sito nucleare e vi fanno la guerra. Ma perché nella confusione e lo spavento alimentato ad arte perseguono il vero obiettivo: non il sabotaggio della centrale, atto stupido, criminale e controproducente, ma il suo furto.

I russi vogliono staccare la centrale dalla rete di trasmissione Ucraina e, attraverso la Crimea, portarsi l’energia elettrica di Zaporizhzhia in Russia. Un atto di rapina.

L’ispezione IAEA cui, finalmente, i russi acconsentono servirà’ a dimostrare i problemi “tecnici” veri della centrale che riguardano le condizioni del personale ucraino addetto alla gestione. Niente però che giustifichi le esagerazioni allarmistiche.

Il mondo, come sta facendo l’Onu, deve mobilitarsi e denunciare il vero crimine di Putin: il tentativo di furto della centrale di Zaporizhzhia. Che non è una bomba latente, lo sappiano i cittadini, ma il motore energetico dell’Ucraina, la sua principale ricchezza. E’ per metterla in ginocchio che vogliono rubarla. Altro che distruggerla.

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