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E intanto Trudeau vince in Canada

Dario Parrini mercoledì 23 Ottobre 2019
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di Dario Parrini

 

I giornali, anche italiani, che si erano dilungati e divertiti a raccontare come cosa certa il declino di Justin Trudeau, e a presentare come assai probabile la sua sconfitta quattro anni dopo il trionfo del 2015, saranno rimasti delusi.

I canadesi hanno votato, e, a scrutinio praticamente terminato, i Liberali risultano saldamente in testa, ad appena 11 seggi dalla maggioranza assoluta, e ben davanti ai Conservatori (il margine di vantaggio è di circa 35 seggi).

Trudeau resterà premier, al timone di un governo di minoranza, formula non inusuale nel secondo Stato più esteso del mondo.

Per continuare a guidare il Paese gli basterà l’appoggio esterno dei Nuovi Democratici (27 seggi con il 16% dei voti) o del Blocco del Québec (32 seggi con l’8% dei voti).

Ma forse avrà quello di entrambe le formazioni, ambedue con una collocazione di centrosinistra.

Per effetto di un sistema basato al 100% su collegi uninominali a un turno, un meccanismo che può essere assai distorsivo e disrappresentativo, i Liberali hanno ottenuto più seggi pur avendo preso meno voti dei Conservatori.

Ai Liberali è andato il 47% dei seggi col 33% dei voti (rispetto al 2015 -6,5 punti % e 25 seggi di meno). AI Conservatori il 36,4% dei seggi con il 34,5% dei voti.

Per la stessa ragione il Blocco del Québec ha preso più seggi dei Nuovi Democratici con poco più della metà dei loro voti.

È la quinta volta nella storia del Canada che il partito più votato arriva secondo. Non succedeva da 40 anni. Era già accaduto nel 1896, nel 1926, nel 1957 e nel 1979.

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