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Europa più liberale, dramma Italia

Carlo Fusaro martedì 28 Maggio 2019
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di Carlo Fusaro

 

Il voto europeo non è positivo: di più! Il dramma è – per ora – l’Italia.

Analisi lampo. Studiate meglio i risultati EUROPEI. L’esito del voto del 27 maggio 2019 non è solo positivo come m’era parso domenica sera. E’ molto molto positivo. Cominciando dalla partecipazione.

Non ci facciamo accecare dalle tristi vicende nostrane. Il vero è che i sovranpopulisti europei salgono da 155 a 177 seggi: tutto qui, inclusi una trentina di seggi di Farage (il leader brexitaro inglese). Quando l’UK se ne andasse (e io spero ancora di no), crollano a 147. Isolati e poco rilevanti.

Trionfo verde. Greta al governo europeo? Chissà. Ma sarebbe saggio includere i verdi nelle scelte decisive: perché l’ambiente è una delle due o tre sfide principali per l’EU. E i verdi del centroEuropa sono europeisti al 1000 per 1000 e pragmatici (altro che no Tap o no Tav o no Tutto!).

Cambiare l’Europa sì, dunque! Ma certo in direzione opposta a quella di Salvini e c., con o senza crocifisso! (Che avvilimento! Crocifissi, rosari, Marie: ma si lasciassero i simboli religiosi alla devozione dei fedeli invece di arruolarmi per la conquista del potere!)

Il dramma è l’Italia che è in assoluta controtendenza. Non sarà facile toglierla dall’isolamento in cui è e in cui rischia di restare. Altro che fare gli interessi degli italiani! A parte che l’EU unita e rafforzata E’ il primario interesse dell’Italia, il punto è che siamo gli unici a parte Ungheria e Polonia dove i populisti governano e remano dalla parte OPPOSTO al resto della maggioranza larga degli europei. Il problema politico italiano è questo: prima ancora che i guai economico finanziari che rischiano di scoppiare a giorni.

 

P.S. Scrive un giornale svizzero (tendenzialmente neutrale): Keinen Rechtsrutsch – sondern eine liberale, ökologische, progressive und gesamt­gesellschaftliche Mobilisierung: Niente svolta a destra, ma anzi una mobilitazione liberale, ecologica e progressiva!

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