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Per il nuovo governo serve una marcia in più

Ileana Piazzoni giovedì 5 Settembre 2019
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di Ileana Piazzoni

 

Al di là della felicità per la nomina a ministro di persone amiche che stimo profondamente (Bellanova e Bonetti), la soddisfazione per non vedere più certi brutti ceffi al governo, la possibilità che si possa recuperare al Paese un minimo di regole civili, sono un po’ preoccupata.

Oltre a Teresa ed Elena, il Pd esprime ministri di assoluto rilievo e capacità, a cominciare da Roberto Gualtieri (penso che non ci fosse persona migliore per il MEF) per arrivare a Lorenzo Guerini, Dario Franceschini, Paola De Micheli, Enzo Amendola. La Lamorgese mi sembra una buona soluzione per dimostrare la differenza tra una persona seria e capace e un pericoloso impostore nel delicato lavoro di Ministro dell’Interno. Non condivido, come è noto, le posizioni di Francesco Boccia e Peppe Provenzano, ma non è certo questo il punto (spero mi sorprendano).

Il punto è che, in generale, il M5S occupa la maggior parte dei ministeri di peso. Personalmente avrei preferito lasciare a Di Maio la carica di vice premier e togliergli il controllo di due ministeri chiave come Lavoro e politiche sociali e MISE. Invece lo dovremo vedere rappresentare il paese nel mondo (cosa che sarà sicuramente foriera di meme fantastici, ma che trovo devastante innanzitutto come messaggio culturale – uno che ha dimostrato un’ignoranza abissale sul tema, ha collezionato gaffes memorabili, viene promosso ad una carica prestigiosa contro ogni logica di merito), e contemporaneamente continuerà a controllare Lavoro e MISE attraverso due suoi fedelissimi. Anche altri ministeri importanti (Istruzione, Pubblica Amministrazione, Giustizia) restano assegnati al M5S, ma soprattutto a persone che non reputo in nessun modo adeguate.

Stesso discorso per il ministero della Salute assegnato a Speranza, la cui competenza in merito mi sfugge completamente (qui aggiungo una postilla: LEU aveva la possibilità di farsi rappresentare da una giovane donna capace e telegenica, sveglia e preparata e – udite udite – ecologista, quale è Rossella Muroni, ma ovviamente ha optato per il nuovo che avanza).

Infine, lasciare Conte e Fraccaro da soli a palazzo Chigi non mi pare il massimo.

Tuttavia, per esprimere un giudizio definitivo, attenderò la nomina di viceministri e sottosegretari, perché so bene che sono loro che fanno la maggior parte del lavoro concreto, quindi c’è spazio di miglioramento.

Al momento però sono molto preoccupata. Ringrazio sempre Salvini e Meloni per motivarmi ogni giorno, ma questo sentimento, condiviso da quasi tutto il nostro elettorato, presto come è ovvio svanirà.

Serve una marcia in più.

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