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La fine di Leu? Una buona notizia per tutti

Ileana Piazzoni venerdì 16 Novembre 2018
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di Ileana Piazzoni

 

In questi giorni un post mi ha fatto molto riflettere. Diceva che nessuno, del Pd o comunque di orientamento di centrosinistra, dovrebbe festeggiare per la fine di LEU, perché dovrebbe starci a cuore che ci sia “vita a sinistra”. Penso che sia vero. Proprio per questo, però, penso che la fine di LEU sia un’ottima notizia.

 

L’eterno dibattito tra riformismo e radicalismo

Lo penso perché conosco tantissime persone che non si riconoscono nel Pd e mai lo faranno, se il Pd rimarrà quello per cui è stato creato, un partito capace di rappresentare il centrosinistra senza trattino. Molte di queste persone hanno i miei stessi principi e valori. Ci dividiamo sulle soluzioni da mettere in campo per spostare il mondo verso quei principi. E ci dividiamo soprattutto per la relazione che abbiamo con l’idea di compromesso.

E’ meglio il massimo avanzamento possibile o è meglio non accettare vie di mezzo che possono snaturare le nostre idee? Questa è la domanda su cui le persone di sinistra si dibattono da sempre e, a seconda della risposta data, si collocano in posizioni (e forze) politiche diverse. Lungo le sfumature di questa relazione con il compromesso si può posizionare la stessa persona nel tempo, e mutare le proprie scelte per questo, come a me è capitato.

La mia esperienza in un partito (Sel) che si collocava a metà tra la sinistra radicale e la sinistra riformista, mi ha insegnato che esistono molte persone con principi più che condivisibili, che non possono partecipare a esperienze di governo, proprio per la loro indisponibilità al compromesso. Loro direbbero che non è vero, che sono disponibili ma “fino a un certo punto”. In realtà quel certo punto si è sempre dimostrato troppo distante dal proprio punto di vista per consentire la tenuta di governi di coalizione, riuscendo più agevole nei livelli locali per via del legame meno forte delle questioni locali con le grandi questioni ideali.

 

Un patrimonio importante

Ma queste persone rappresentano comunque un patrimonio importante, soprattutto nei casi in cui la loro radicalità deriva dal praticare esperienze di territorio molto forti: chi si occupa concretamente di difendere i diritti dei migranti, per esempio, venendo a contatto tutti i giorni con la loro sofferenza, difficilmente può essere propenso a considerare altri punti di vista e di conseguenza la necessità di mediazioni. Lo stesso vale per i quartieri poveri o le zone devastate sul piano ambientale.

Queste energie non meritano di essere prese in giro come da ormai troppi anni succede. Soggetti politici che nascono e muoiono in continuazione, sempre le stesse persone che si ripropongono come i peperoni come salvatori della vera sinistra. Sì è vero, le persone ci mettono del loro nel farsi prendere in giro, ma non è una giustificazione.

 

La cattiva fede di Liberi e Uguali

Di tutte le invenzioni che si sono viste in quell’area nell’epoca post-pci (quella che ho vissuto io), LEU è stata davvero la peggiore. La più in cattiva fede. Ha messo insieme tutto e il contrario di tutto, quelli che storicamente avevano contestato il Pd e quelli che il Pd lo avevano guidato all’epoca di quelle contestazioni. Senza che nessuna delle due parti facesse mea culpa.

Che l’obiettivo fosse solo quello di danneggiare il Pd, sperando che il suo crollo avrebbe trascinato via il comune nemico Renzi, e quello di garantire il seggio parlamentare ai soliti noti di vertice (cosa avvenuta con precisione quasi infallibile), era talmente evidente da essere imbarazzante.

 

In cerca di rappresentanza

Sono convinta che quest’area necessiti di una guida giovane e fresca, che sappia incanalare quell’energia in proposta e pratica politica. Non so se questo sottrarrebbe voti al M5S, che ha utilizzato istanze tipiche della sinistra radicale per raccogliere un consenso da riversare laddove era chiaro (almeno a me) gli interessava portarlo: a destra.
So però che chi lavora concretamente e con generosità per rendere questo mondo migliore, anche se non condivide le miei scelte e anzi mi contesta, ha la mia stima. E per questo spero possa avere un’adeguata rappresentanza, intellettualmente onesta.

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