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2020: la grande fuga

Ileana Piazzoni giovedì 31 Dicembre 2020
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di Ileana Piazzoni

So che tutti considerate il 2020 un anno terribile. Ed è difficile contestarlo se pensiamo ai tanti che sono morti, al disastro economico che ha colpito moltissimi, ai danni inflitti a tutti noi ma soprattutto alle giovani generazioni in termini educativi, emotivi, evolutivi.

Ma a me piace sforzarmi di guardare al passato recente con gli occhi dello storico, quello che legge gli avvenimenti quotidiani nell’ottica e con il distacco del lungo cammino dell’umanità.

E il 2020 è stato sì l’anno dello scoppio di una terribile pandemia, ma è stato anche quello in cui si è riusciti ad arrivare al vaccino e agli anticorpi monoclonali, ossia alle armi con cui con ogni probabilità la pandemia verrà sconfitta. Un risultato impensabile fino a pochi anni fa, che ci fa essere ancora più fiduciosi nell’effetto benefico che il progresso scientifico continuerà a portare a noi e all’umanità tutta.

Ammetto di essere affascinata come da una spy story da quanto sta accadendo sulle autorizzazioni ai vaccini delle diverse case farmaceutiche, vicende completamente intrecciate alla geopolitica, con la possibilità che l’MHRA (l’ente britannico) abbia informazioni riservate rispetto a EMA (ente europeo) e FDA (ente USA), così da favorire il Regno Unito del post Brexit rispetto agli altri paesi, per non parlare della Cina dove la campagna vaccinale (con vaccini di cui si sa poco o nulla, con buona pace di chi ancora pensa che la situazione cinese derivi dal lockdown di Wuhan) è iniziata molto molto tempo fa, dando alla Cina un fortissimo vantaggio competitivo nel sistema mondiale.

Stiamo vivendo un incredibile pezzo di storia. Un altro passo avanti in quella che Angus Deaton ha definito nel suo libro “La grande fuga”, utilizzando il titolo del famoso film del 1963 che racconta l’evasione di un gruppo di soldati da un campo di prigionia della Seconda Guerra Mondiale, per raccontare la fuga dell’umanità dalla deprivazione e dalla morte precoce.

Ricordando sempre che, al di là del benessere materiale, di tutte le cose che rendono l’esistenza degna di essere vissuta, gli anni di vita guadagnati sono senza dubbio tra le più preziose.

Il mio augurio è quindi quello di attraversare la mezzanotte di oggi con la fiducia che ci deve dare la partecipazione a una grande impresa. Faticosa, perché ci partecipiamo tutti insieme senza poterci scegliere i compagni di viaggio. Straordinaria, perché arriva al risultato nonostante l’incredibile varietà degli essere umani.

Buon 2021!

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