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I populisti sotto assedio della realtà: l’austerità è necessaria

Umberto Minopoli mercoledì 10 Ottobre 2018
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di Umberto Minopoli

 

Sono sotto assedio.

Non dell’Europa che è, persino, a tratti intimidita dalla loro volgarità, violenza e rissosità.

Sono sotto assedio di qualunque istituzione tecnica ed economica si misuri, per ragioni d’ufficio, con i numeri sballati, inventati, senza logica della loro manovra: è inventato il deficit del 2,4 ( in realtà, conti alla mano, e’ di più’); è inventato il tasso di crescita (in realtà è molto di meno) che dovrebbe compensare il maggiore deficit.

Niente si tiene. E tutto perché la matematica non è, per fortuna, un’opinione: se fai (avendo un debito altissimo che devi ripagare) una manovra per distribuire sussidi (reddito di cittadinanza) e fare più spesa improduttiva (riforma Fornero) e senza investimenti, il maggiore deficit va tutto e solo nel debito. Che si avvita e trascina l’economia al default.

I mercati (prima dell’Europa) si devono difendere. Reagiscono con lo spread. Tra 80 punti (in Italia dobbiamo scandire il tempo con i passi dello spread) saremo a quota 400: un numero fatidico. Prima che crolli l’economia crollerà il governo. E per colpa esclusivamente sua. Il complotto se lo stanno facendo da soli.

E’ ora di demistificare il mito, la narrazione, la bugia, su cui hanno prosperato tanti a partire dalle battaglie (da destra, dalla sinistra e dal centro) al “governo Monti” : che l’austerità fosse una scelta dei governi rigoristi e dei burocrati dell’Europa.

In Italia tutti i politici, ignoranti, avventurieri e presuntuosi, hanno agitato questa bugia, per farsi belli: “vi promettiamo di uscire dall’austerità”. Farsa. L’ austerità non è una scelta. E’ l’inevitabile, logica, necessaria conseguenza di politiche sballate, velleitarie, elettoralistiche, illogiche e consolatorie sul deficit e sul debito. Al fondo di questo governo ci sarà l’austerità. Contateci. Cambiamo lo spartito prima che la musica ridiventi la stessa: sacrifici.

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